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    Giugno 26, 2024

    Disabilità: una nuova prospettiva

    L'approvazione del D.L. 62/2024 conferma la volontà di rimuovere gli ostacoli ed attivare sostegni utili ad esercitare le libertà e i diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, scelti liberamente dalla persona stessa.

    Disabilità: una nuova prospettiva

    Negli ultimi anni, la legislazione italiana in materia di disabilità ha subito significative evoluzioni, con particolare attenzione alla valorizzazione delle persone e della loro dignità, soprattutto nei casi in cui la discriminazione e il gap sono maggiormente marcati.

    Diversi sono i provvedimenti legislativi adottati a più livelli, volti a garantire e a tutelare la dignità del soggetto con disabilità, con la finalità di creare ambienti di lavoro più inclusivi e accessibili, valorizzando le competenze e le potenzialità dei lavoratori disabili.

    La recente approvazione del D.L. 62/2024 conferma la volontà di rimuovere gli ostacoli ed attivare sostegni utili ad esercitare le libertà e i diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, scelti liberamente dalla persona stessa.

    Con tale decreto si apre una nuova prospettiva nei confronti della disabilità, considerata come: “una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”. Con tale definizione, la condizione di disabilità non è più circoscritta ad una mera valutazione medica della patologia fisica e/o psichica, ma anche sulla base delle limitazioni (e delle conseguenti necessità di supporto) che la stessa può comportare nella vita del soggetto.

    La valutazione di base è incentrata su un approccio medico-legale che tiene conto dei fattori biologici, psicologici e sociali che contribuiscono alla disabilità, che permette una visione globale del soggetto andando a garantire allo stesso una tutela proporzionata allo specifico livello di disabilità.

    Tale concezione è quindi fondamentale per definire il progetto di vita. Lo stesso è “diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità per migliorare le condizioni personali e di salute nei diversi ambiti di vita, facilitandone l’inclusione sociale e la partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri. Il progetto di vita individua, per qualità, quantità ed intensità, gli strumenti, le risorse, gli interventi, i benefici, le prestazioni, i servizi e gli accomodamenti ragionevoli, volti anche ad eliminare e a prevenire le barriere e ad attivare i supporti necessari per l’inclusione e la partecipazione della persona stessa nei diversi ambiti di vita, compresi quelli scolastici, della formazione superiore, abitativi, lavorativi e sociali”.

    La realizzazione di ogni persona con disabilità (ma in generale di tutti) contempla più dimensioni, tra cui il lavoro e la propria realizzazione professionale. Proprio per questo il legislatore si pone l’obiettivo di intervenire per eliminare ostacoli e favorire l’occupazione. Tale finalità è complessa da raggiungere e lo è ancor di più nel caso di soggetti con disabilità che, per via delle limitazioni dovute alla menomazione fisica e/o psichica, possono incontrare maggiori difficoltà nel contesto lavorativo. L’obiettivo del legislatore non può essere la mera occupazione dei soggetti disabili ma deve garantire, per quanto nelle sue competenze e possibilità, il benessere e la realizzazione del lavoratore.

    Quali le misure specifiche per il settore lavoro?

      • Incentivi economici: I datori di lavoro che assumono persone con disabilità possono beneficiare di sgravi contributivi. Ad esempio, per ogni lavoratore disabile assunto con contratto a tempo indeterminato, l’azienda può ottenere un incentivo economico variabile in base al grado di disabilità del lavoratore.
      • Contributi per l’adattamento del posto di lavoro: Sono previsti contributi per le aziende che devono adattare il posto di lavoro alle esigenze del lavoratore disabile, rendendo l’ambiente più accessibile e sicuro.
      • Servizi di consulenza e supporto: Le aziende possono usufruire di servizi di consulenza e supporto offerti dai Centri per l’Impiego e dalle Agenzie per il Lavoro, che assistono i datori di lavoro nella selezione e nell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
      • Fondo regionale per l’occupazione dei disabili: Alcune regioni hanno istituito fondi specifici per favorire l’occupazione dei disabili, finanziando progetti e iniziative volte a migliorare l’inclusione lavorativa.

      Per quanto concerne gli incentivi economici sono previste agevolazioni sia a livello nazionale sia a livello locale.

      A livello locale, e in particolare regionale, si possono indicare a titolo esemplificativo gli incentivi previsti dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Piemonte.

      Entrambe le Regioni hanno previsto degli incentivi economici per i datori di lavoro che assumono lavoratori con determinate tipologie di disabilità e tali incentivi sono previsti sia per le assunzioni che concorrono all’assolvimento degli obblighi di cui alla L.68/99 sia per quelle che non vi concorrono.

      Due casi studio analizzati da Fiabilis

      Fiabilis, nelle proprie attività di analisi di alcune società clienti con sede nelle due Regioni sopra indicate, ha individuato delle interessanti opportunità di risparmio e, grazie al suo supporto, ha permesso ad una delle aziende e sta permettendo ad un’altra di ottenere il beneficio prospettato.

      Il primo caso è quello di un’azienda con sede in Emilia-Romagna con circa 70 dipendenti (pertanto soggetta agli obblighi assuntivi ai sensi della L. 68/99). A inizio 2023 l’azienda ha assunto un soggetto iscritto al collocamento mirato, con una disabilità intellettiva e psichica con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 %, con un contratto di lavoro part time al 54 % a tempo determinato di 11 mesi. A fine 2023 ha provveduto alla trasformazione dello stesso in contratto a tempo indeterminato.

      A seguito della presentazione della domanda di accesso al beneficio presso l’Agenzia Regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna, l’azienda ha ottenuto un rimborso dei costi salariali relativi al rapporto di lavoro a tempo determinato pari al 40 %. La successiva presentazione della domanda per la trasformazione a tempo indeterminato ha garantito all’azienda di poter integrare il rimborso dei costi salariali relativi al rapporto di lavoro a tempo determinato (già concesso al 40 %) fino al 100 %, con un rimborso di quasi 13 mila euro.

      Altro caso quello di un’azienda con sede in varie regioni d’Italia, tra cui il Piemonte con circa 700 dipendenti in forza. Nel corso del 2023 l’azienda ha assunto in una delle sue sedi ubicate in Piemonte 3 lavoratori (per i quali è stato rilasciato il Nulla Osta), di cui 2 lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato (part time al 52,50 % e al 60%) e 1 a tempo determinato full time con durata di 6 mesi e mezzo. In questo caso, il valore dell’incentivo è determinato in relazione alla tipologia e alla durata del contratto e Fiabilis ha prospettato un rimborso complessivo per i 3 rapporti di lavoro pari a 18 mila euro.

       

      FIABILIS Italia

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