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    Luglio 20, 2023

    TICKET DI LICENZIAMENTO: REQUISITI E IMPORTI 2023

    Scopri nel nostro articolo quando è dovuto, come si calcola e gli importi 2023 del ticket di licenziamento

    TICKET DI LICENZIAMENTO_REQUISITI E IMPORTI 2023

    Il ticket di licenziamento, introdotto della legge n. 92/2012, è un contributo che viene versato interamente a carico del datore di lavoro a fronte di un licenziamento di un proprio dipendente. L’importo del ticket è annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. 

    Quali casi comportano il versamento del ticket di licenziamento?

    L’obbligo, per il datore di lavoro, al pagamento del ticket di licenziamento sorge nel caso in cui il lavoratore abbia il diritto teorico di accedere alla NASpI o si trovi in uno stato di disoccupazione involontario in seguito all’interruzione del rapporto di lavoro.

    Questo stato si verifica in caso di:

    • licenziamento individuale per giusta causa
    • giustificato motivo oggettivo o soggettivo
    • licenziamento disciplinare
    • licenziamento durante il periodo di prova
    • licenziamento collettivo
    • recesso da parte del datore di lavoro del rapporto di apprendistato.

    Il pagamento del contributo di licenziamento è richiesto anche in alcuni casi “particolari”, come:

    • dimissioni per giusta causa
    • dimissioni della madre lavoratrice (o del padre lavoratore che ha usufruito del congedo di paternità) durante il periodo protetto di maternità
    • risoluzione consensuale del rapporto durante la procedura di conciliazione obbligatoria svolta presso l’ITL in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo
    • dimissioni presentate dal lavoratore nei tre mesi successivi al trasferimento dell’azienda per sostanziale modifica delle condizioni di lavoro
    • risoluzione consensuale dovuta al trasferimento del lavoratore ad altra sede della stessa azienda distante più di 50 km dalla residenza del lavoratore o raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi pubblici.

     

    Come si calcola l’importo del ticket di licenziamento?

    Il contributo è pari al 41% del massimale mensile di NASpI per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni. Questo contributo deve essere versato indipendentemente dalla circostanza che il lavoratore cessato abbia maturato i requisiti contributivi e soggettivi per l’accesso alla NASpI ed è dovuto anche se il lavoratore si sia ricollocato immediatamente dopo.

    Per determinare il contributo da pagare, è necessario considerare l’anzianità aziendale del lavoratore, tenendo conto di tutti i periodi di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato precedentemente svolti senza soluzione di continuità. Non sono inclusi nel calcolo dell’anzianità aziendale i periodi di congedo per maternità e gli aspetti non retribuiti. Se il lavoratore passa alle dipendenze del datore di lavoro in seguito a operazioni societarie, l’anzianità aziendale tiene conto anche del rapporto intercorso con l’azienda cedente.

    Il contributo viene calcolato in proporzione al numero dei mesi di durata del rapporto di lavoro, considerando mese intero se la prestazione lavorativa si sia protratta per almeno 15 giorni di calendario.

     

    Qual è l’importo del ticket di licenziamento nel 2023?

    Il contributo di licenziamento è interamente a carico del datore di lavoro ed è annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Nel 2023, il contributo di licenziamento è di 603,10 euro per ogni anno di lavoro effettuato, fino a un massimo di 1.809,30 euro per rapporti di lavoro di durata pari o superiore a 36 mesi. Il contributo deve essere calcolato in proporzione ai mesi di anzianità aziendale e deve essere versato entro il giorno 16 del secondo mese successivo alla cessazione del rapporto di lavoro in un’unica soluzione.

     

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